In effetti, un tentativo si può sempre fare, anche perché: quando il recupero di un vecchio PC comporta l'apprendimento di una tecnica prima sconosciuta, la riuscita dell'impresa produce in chi la intraprende delle sensazioni bellissime ed irripetibili.
I problemi sorgono quando l'utente si rifiuta di separarsi definitivamente da un oggetto inevitabilmente lento, ma che è la prova del suo successo, del suo traguardo raggiunto, della sua appartenenza al mondo Linux (certo apre una foto o un documento in 6 giorni, ed il settimo si deve riposare, ma anche per Dio è stato così) (b2b)
Se poi il recupero è costato non solo tempo e fatica, ma anche soldi per comprare un pezzo di cui proprio non si poteva fare a meno, l'abbandono del PC farebbe sentire all'utente che il suo atto eroico si è rivelato non solo inutile, ma addirittura dannoso all'economia familiare.
Tutto ciò, concorre a far sì che l'utente si ostini a tenere il vecchio PC nella propria stanza da letto, sfidando le ire di fratelli e sorelle (o mogli e fidanzate, dipende dalla situazione preesistente) che condividono la stanza, e che vorrebbero che quel ferro vecchio venisse gettato per far posto al laptop con
Microsoft™ Windows® 10© acquistato ad un prezzo assurdo (quindi sicuramente più utile del vecchio PC) un un negozio dove il commesso ha spiegato ben bene che le cose più costose sono quelle che valgono di più.
A questo punto, il Linuxiano, se il tentativo di piazzare presso amici e parenti il PC restaurato -sperando che di tanto in tanto glie lo facciano rivedere- fallisce (ho scritto SE perché qualche volta un amico/a particolarmente affezionato al Linuxiano accetta di ospitare l'ingombrante catorcio, ma più realisticamente avrei dovuto scrivere QUANDO), deve scegliere se tenere in camera il vecchio PC o il compagno di stanza.
Nel caso in cui il compagno di stanza sia la persona amata, a meno che il possessore non vi abbia installato una periferica della quale io ignoro l'esistenza, ma immagino la funzione
( y ) , il vecchio PC finisce nella spazzatura, ed il suo posto viene preso da un simpatico netbbook di proprietà esclusiva del compagno/a di stanza (se lo tocchi, se imorto) pagato 1.300,00 euro -ma ha la webcam integrata e Windows® gratis (rotfl) (chissà perché chiunque compra un PC è convinto di non pagare il software)! Una vera figata!- e tutto torna alla normalità.
Nel caso in cui il compagno di stanza sia un fratello o una sorella (specie se particolarmente rompi*******i), il primo impulso è quello di donare l'oggetto al malcapitato coabitante, il/la quale rifiuta sdegnosamente. Questo rifiuto, anziché convincerci che il vecchio PC sia un rifiuto, ci convince che abbiamo un coinquilino veramente str***o, e costituisce l'innesco per far scoppiare una guerra fratricida senza esclusione di colpi, che si protrae fino a quando chi comanda in quella casa dice: «Hai ragione tu, quel PC puoi tenerlo, ma finché funziona, tu userai quello. Non ne compriamo altri.» A questo punto, il vecchio PC cessa misteriosamente di funzionare.
Morale: tieni presso di te quel vecchio PC il tempo strettamente necessario per imparare qualcosa SENZA spenderci dietro dei soldi, e poi sbarazzatene al più presto. Ne guadagnerai in salute.
Saluto.
Sargon6
P.S.: se non ti ho convinto a desistere, non mi resta che consigliarti Linux Mint 9 "Isadora" 32bit ambiente grafico: Fluxbox
https://www.linuxmint.com/release.php?id=13
se non altro, da LIVE potrai aprire un terminale ed impartire qualche comando per conoscere esattamente: processore, RAM, ed HD, e poi farcelo sapere.
Ri-Saluto.
Sargon6
P.P.S.: spero almeno ad averti convinto a non spenderci dei soldi dietro.
Ri-Saluto.
Sargon6